Day of the dead - I giorno dei morti



                                   GIORNO DEI MORTI!

Tutte le culture a modo suo hanno venerato i propri morti, pero se ci mettiamo a parlare in specifico di un certo paese chiamato:“Messico”, allora bisogna parlare di questi  tre festeggiamenti che convivono assieme
 il giorno di tutti i santi, il giorno dei morti della cultura preispanica degli aztechi , e anche il pagano e divertente halloween.
Ormai sappiamo cosa è il giorno di tutti i santi che viene celebrato di tutti fedeli cattolici, includendo anche  quelli del Messico, e di halloween parleremo nel post successivo.





La celebrazione degli aztechi, cioè  “El dia de muertos”, è ancora molto diffusa al giorno di oggi. Gli indiani sopravvissuti alla strage degli  invasori spagnoli, continuarono a fare onori ai loro morti come sempre avevano fatto con le loro usanze ed espressività, pero nella clandestinità, dentro delle proprie abitazioni, cosi entrambe celebrazioni continuarono fino a diventare un miscuglio di cattolicesimo e paganesimo mesoamericano.  



 In questa data speciale, si approfitta per fare allo stesso tempo una celebrazione solenne ma anche giocosa. Della morte bisogna ridere, adesso che sei vivo, si fa beffa, comunque lei  verrà quando avrà voglia a trovarti. Quelli più devoti e che ci tengono alle tradizioni, sistemano un altare molto particolare sula propria casa o anche in alcuni posti pubblici. Gli altari variano un po’ a seconda della regione, pero in essenza le decorazioni sono sempre, fiori naturali o artificiali, in speciale il fiore chiamato “cempasuchil” que significa “fiore dei morti” in lingua nahuatl, (Tagetes erecta).

                                         



 Si ricopre un tavolo con della carta colorata e intagliata con figure di teschi e fiori, si fa posto per il  cibo  prediletto dei parenti ormai andati, tante candele per illuminare il cammino dei morti che vengono a visitare l’altare, alcuni mettono delle fotografie dei defunti quando erano in vita,  e fra altre decorazioni un po’ più azteche si trovano i teschi, incenso di coppale, che ha un profumo molto speciale, pane dei morti, teschi fatti di zucchero, , frutta di stagione come i mandarini, zucche, patate americhe, fiori di cempasuchil, e tanti oggetti di origine preispanica. Ecco qua che vi faccio vedere delle immagini dell' altare in onore dei morti defunti.

                                               


Piccoli teschi di zucchero, di solito si regalano agli amici, è un segno di amicizia da non fraintendere.



Un altro bell’ altare ben fornito di decorazioni e prelibatezze per invitare ai nostri morti a farci visita dall'aldilà. 



                                         
Pane dei morti, è un pane normalissimo, pero con la aggiunta di aromi come fiore d’arancio e la buccia grattugiata dell'arancia, semi di sesamo.



                                              

La Catrina, è la morte trasfigurata, un po’ donna, un po’ signora della morte Mictacacìhuatl.




La carta intagliata con figurine folcloristiche.



Il Mictlán, era destinato alle morti naturali. Questo posto era abitato da Mictlantecuhtli e Mictacacíhuatl, signore e signora della morte. Era un posto cupo, senza finestre, dal quale era impossibile uscire. La strada per arrivare al Mictlán era tortuosa e difficile, poiché per arrivare a lui, le anime dovevano transitare in posti differenti per quattro anni. Dopo questo periodo di transizione, le anime arrivavano al Chicunamictlán, luogo dove riposavano.  Al Mictlàn arrivavano coloro morti da morte naturale, magari da vecchiaia.  Gli aztechi  onoravano i morti fra il mese di luglio e agosto, pero quando gli spagnoli arrivarono in america nel XVI secolo ,con il tempo fusero i propri riti a quelli degli indigeni locali, dando luogo ad un sincretismo che mescolò tradizioni europee e precolombiane. Facendo coincidere il Giorno di tutti i Santi alla festa mesoamericana si creò il Giorno dei Morti.




L'Omeyocan, paradiso del sole, presieduto da Huitzilopochtli, il dio della guerra. In questo posto arrivavano solo i morti in combattimento, i prigionieri sacrificati e le donne che morivano durante il parto. Queste donne erano comparate ai guerrieri, poiché avevano simbolicamente compiuto una battaglia, e venivano seppellite nel patio del palazzo, affinché accompagnassero il sole dallo zenit al tramonto. Queste donne diventavano idealmente le compagne del sole. L'Omeyocan era un posto di godimento permanente, nel quale si festeggiava il sole accompagnati con musica, canti e balli. I morti che andavano all'Omeyocan, dopo quattro anni tornavano al mondo, convertiti in uccelli di piume multicolori.




I bambini morti arrivavano in un luogo speciale, chiamato Chichihuacuauhco, dove si trovava un albero dai cui rami gocciolava latte. I bambini sarebbero rimasti in questo luogo fino alla fine della razza umana, e successivamente rimandati sulla terra per ripopolarla.



Il Tlalocan o paradiso di Tláloc, dio della pioggia. In questo luogo si dirigevano quelli che morivano in circostanze relazionate all'acqua: per annegamento, coloro che morivano per malattie come l'edema e la scabbia. Il Tlalocan era un posto di riposo e di abbondanza. Benché i morti fossero generalmente cremati, i predestinati a Tláloc erano sepolti, come i semi, per germinare.


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*Crediti*
Testo: Violeta Ramagnoli
Fotografia: presse dal web
Ideatori: Tempo di Festa


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